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Novità e approfondimenti a cura della Dott.ssa Tumminia

Adolescenti e scuole chiuse per Covid: sei un genitore? La comunicazione efficace con i figli!

I giovanissimi sono in grado di adattarsi a a qualsiasi realtà, se gli adulti tifano per la loro capacità reattiva senza compatirli ma empatizzano: 4 consigli guida

Nella mia lunghissima esperienza di quasi 15 anni anche come Psicologa adolescenziale , attraverso più di 515 colloqui svolti con pre adolescenti ed adolescenti in scuole ed enti ad alto rischio di dispersione scolastica ma anche in contesti di psicoterapia privata , posso affermare con certezza un dato sicuro: l’adolescente ( ma anche i bambini ) sono assolutamente in grado di ADATTARSI a qualsiasi realtà , anche alle più terribili , perfino a terremoti, a catastrofi naturali ,  addirittura alla perdita di un genitore, SOLO se gli adulti fanno loro intendere che ce la possono fare, solo se esaltano il loro potenziale reattivo .

QUANDO UN ADOLESCENTE SENTE CHE L’ADULTO CREDE NELLE PROPRIE CAPACITÀ REATTIVE, LO SENTE ACCANTO , NON C’È NULLA CHE NON POSSA AFFRONTARE : SI SENTE STIMATO , QUESTA È LA MEDICINA CURATIVA

Certamente l’isolamento confinato in casa e prolungato non fa affatto bene , ma quando non c’è alternativa (tra l’altro le chiusure hanno un limite di tempo , non sono certo per sempre ) , è molto più nocivo per un figlio sentire gli adulti aizzarsi contro lo Stato ,la scuola ed il governo rispetto alla realtà della chiusura stessa dell’istituzione

Perché?  L’Adolescente tipico è per natura ribelle , in alcuni casi anche furbo, non aspetta altro che trovare  qualcuno ( in alcuni casi il genitore stesso!) che “apra la strada”  autorizzando argomenti e tematiche per cui manifestare ,  sentendosi poi automaticamente assolto da qualsiasi agito contro il sistema ( “lo dice anche mia madre che il governo sta facendo un casino , quindi non mi collego alla lezione in dad, tanto non si arrabbia….”)

Ti suggerisco alcuni punti fondamentali che non devi sottovalutare se sei un genitore , un insegnante , uno psicoterapeuta :

  1. Esiste una grande differenza tra manifestare Empatia rispetto a manifestare Compassione

L’Adolescente ha bisogno di empatia per affrontare problemi o disagio di media o grande entità:  “comprendo che è un momento estremamente difficile per te , per noi genitori , per tutti , è difficile stare in casa , troviamo insieme un modo per affrontare questo tempo , sei in gamba , ce la faremo insieme , troviamo un modo” . L’Empatia stimola reattività.

Compatire è una proiezione della frustrazione dell’adulto sull’adolescente ( che sta vivendo le medesime difficoltà  a causa del Covid in ambito però lavorativo e/o organizzativo ) rinforzando in lui la “non reazione” per imitazione . Compassione stimola non reattività , immobilità o peggioramento emotivo

 

  1. Aiuta l’adolescente a ri-organizzarsi : fai sentire la presenza emotiva e pratica , proponi di utilizzare insieme a te adulto  schemi per colonne settimanali  adatti a  visualizzare sia i compiti scolastici e lo studio da suddividere nella settimana: quando la mente è stressata il potere della visualizzazione è massimo , aiuta a “far ordine” nello studio vissuto come “rifutato” perché percepito troppo diverso da prima…
  2. Utilizza e proponi due strumenti rinforzanti la propria capacità reattiva : film  e racconti di altri adolescenti che “ce l’hanno fatta” a reagire di fronte a diverse situazioni di isolamento e/o situazioni emergenziali ( terremoti , disastri naturali , guerre ….) : ricorda che l’adolescente si trova in una fase evolutiva in cui l’ imitazione e l’immedesimazione tra i pari è più potente in termini di risultato di qualsiasi argomentazione accurata
  3. Offri un aiuto esterno specialistico : in tal caso accertati che il terapeuta sia specialista in psicologia dell’adolescenza e/o scolastica : non di rado per un adolescente aprirsi con una figura esterna alla famiglia rappresenta un valore aggiunto proprio in momenti in cui le figure di riferimento scolastiche ( es. un professore ) possono essere consultati solo a distanza , mentre lo specialista sanitario anche in presenza. In un contesto terapeutico , inoltre , emergono verità non del tutto facilmente “emotivamente accettate” in famiglia , divenendo oggetto di discussione difficili da affrontare …. l’insofferenza per la chiusura prolungata della scuola manifestata dal giovane allievo è a volte rivelatrice in realtà di altre cause primarie e precedenti alla DAD  che diviene , casomai , l’occasione in cui incanalare e far emergere problematiche di altra natura  ( “ io soffro per la chiusura delle scuole perché tanto a casa i miei genitori sono troppo impegnati, non ci sono mai ,li vedo solo domenica , sto meglio a scuola”  ; od ancora …  “non so cosa fare nel tempo libero a casa quando non studio , mi aiuta ad organizzare nuove attività?” ….. “ho un problema di immagine ed insicurezza , di fronte allo schermo del PC mi sento osservato , come posso fare?” )

Chiedi a tuo figlio se ha bisogno di un aiuto esterno specialistico   , tutti viviamo momenti di fragilità, raccontagli i tuoi ed invitalo ad affrontare senza imbarazzo . Questo può essere il momento in cui l’intera famiglia ,non solo l’allievo ,possono rafforzare il “ sistema-famiglia” attraverso un aiuto circolare

 

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