News

Novità e approfondimenti a cura della Dott.ssa Tumminia

Chi sono i “ SEX OFFENDER” ? ( Gli autori di reato a sfondo sessuale )

COME FUNZIONA LA MENTE DI  UN ABUSANTE SESSUALE….  ( prima parte )

Sono drasticamente in aumento le casistiche sociali  di reati compiuti ad  opera di sex-offender, gli autori di violenze a sfondo sessuale, tanto da poter ormai configurarsi  uno stato di emergenza vera e propria, in considerazione delle statistiche recenti che vedono una donna su tre ( ma non solo donne) vittima di compiuto o tentato abuso ( anche ad opera degli stessi partner od ex partner).

Cosa passa nella mente di un sex offender?

Contrariamente a quanto si possa pensare il primo fine di un abusante sessuale non è  quello di procurarsi un piacere fisico immediato ( che viene a costituirsi invece come azione finale e non principale dell’ appagamento ricercato tramite l’immobilizzazione emotiva e fisica  della vittima), ma quello di prevaricare , annientare,attraverso il proprio imporsi usufruendodel mezzo più umiliante che possa esistere , la violazione del corpo dell’altro, percepito “fragile da gestire”.Il sesso diviene un mezzo per appagare il bisogno principale , “decidere di non avere limiti di azione, aggredendo”, sentendosi padroni di ogni cosa , compresa la più eticamente inviolabile: il confine fisico della prossima vittima.

Esistono varie categorie di  sex offenders , diversificati in base a caratteristiche e motivazioni come variabili distintive, di certo due gruppi rappresentano i piu’ conosciuti e temuti a livello sociale: gli stupratori  ed  i child molester ( pedofili ), nonostante siano di rilevanza sociale anche i  molestatori telematici  e gli abusi inflitti da adolescenti .

Secondo il manuale diagnostico DSM-IV-TR   possiamo classificare le cosiddette  “parafilie”  tra i “ Disturbi sessuali  e dell’identità  di genere” , caratterizzati da “fantasie , impulsi sessuali e/o comportamentali  reiterati” diretti verso  :

  • Oggetti
  • Bambini
  • Persone non consenzienti all’atto sessuale
  • Fantasiecirca l’immaginare sofferenza creata all’altra/o  od a se stessi tramite il sesso

Sex Offender e Disturbi di personalita’ : quale relazione.

Tutte le teorie psicologiche sono ormai concordi nel ritenere che esista stretta correlazione tra il comportamento del sex offender e la propria appartenenza diagnostica a categorie rientranti in Disturbi di personalità  specifici, riscontrabile dalla co-presenza ditratti comportamentali di tipo sintomatico riproposti nel proprio agire abusante:

  • Totale incapacità empatica, senso di grandiosità ed onnipotenza, volontà personale di agire a proprio percepito vantaggio ai danni o svantaggio dell’altro, disinteresse verso la sfera emotiva e psicologica della vittima , sono anche tipici tratti sintomatici del Disturbo narcisistico di personalità
  • Disinteresse totale e/o non riconoscimento delle regole sociali , anche inerenti la sfera d’azione dell’etica e della morale, reinterpretate secondo criteri puramente soggettivi ( ridisegnati ad esclusivo proprio vantaggio personale) che violino il principio del “socialmente accettabile” , sono tipicamente riscontrabili anche nel Disturbo antisociale di personalità
  • Oscillazioni continue dell’umore, sbilanciamenti di rapido passaggio da azioni di calma apparente ad agiti aggressivi nel lasso di brevissimo tempo senza reale motivazione oggettiva, controllo contenuto improvvisamente esploso in azioni violente /aggressive incontrollate ( etero od auto distruttive) possono presentarsi in persone affette da Disturbo borderline di personalità.

L’abusante sessuale, il sex  offender, presenta contemporaneamente tutti i sintomi presenti come principali tratti/ azioni sintomatici  dei tre Disturbi di personalità  sopra citati, facendo pensare ad una  “sintesi” significativa  di un grave  disturbo di personalità  di tipo alexitimico ( intendiamo come “alexitimia” la totale incapacità  di riconoscere e “sentire”  le emozioni e stati d’animo altrui non riuscendo a percepire prima neanche i propri, secondo una  piatta dinamica di  sterilità emozionale ).

 

Il Pensiero  del sex offender  :   la  distorsione cognitiva  del  “ Disimpegno morale”

L’abusante presenta un modo di ragionare “tipico” basato  su una specifica distorsione cognitiva utilizzata come meccanismo di difesa “supportivo” per poter commettere reati gravi “assolvendosi” mantenendo così integra la percezione di se stesso come soggetto “non sgradevole”: la distorsione cognitiva chiamata tecnicamente da Bandura “disimpegno morale

Cosa si intende? Il Disimpegno morale è  un meccanismo inconscio difensivo formato dall’insieme di dispositivi cognitivi interni all’individuo , appresi socialmente e man mano cristallizzati  come interiorizzati , finalizzati a liberare l’abusante da sentimenti di autocondanna , lesivi per il mantenimento del proprio equilibrio internonel momento in cui viene meno il rispetto delle norme, intese come regole sociali appartenenti alla sfera etico/morale.

Il Disimpegno morale si manifesta e rafforza riuscendo a diversificarsi in diversi sotto gruppi di altri meccanismi autodifensivi concatenati fra loro ( che vedremo nell’articolo successivo ),  in particolare ne accenno ora due : la banalizzazione dell’evento , finalizzato a rendere accettabile verso  se stesso e verso il sociale l’azione abusante commessa, spesso “spostando” la colpa sulla vittima e la deumanizzazione dell’atro/a,  tipico e fortemente presente in tutti i sex offender:  l’abusata/o , in quanto “essere persona” ,esattamente come chi commette la violenza, viene spogliata tramite distorsioni cognitive assodate e quindi fortemente credute ed appoggiate dal proprio inconscio, dall’ “assetto umano”, rivestendolo invece di connotazione “oggettuale”: il fine delirante è  quello di rendere me abusante diverso dall’abusato ( io persona , l’altro oggetto ) permettendo un  disinvestimento emotivo  ed una diversificazione tra i due volta alla minimizzazione dell’evento ed al mantenimento dell’equilibrio interiore ormai anestetizzato emotivamente . ( segue seconda parte )

Lo stato d’animo più frequente nel post- pandemia : “ il LANGUISHING” ( NON è depressione ma senso di vuoto/disorientamento)

Lo dice la parola stessa  , “LANGUISHING” , “languire” , termine coniato e reso noto dal New York Times,

Il PARTNER “ PER TUTTA LA VITA ”: come si sceglie? Aiutati con la “Psicologia del Paradosso”

È frequente durante i percorsi di crescita personale e/o di psicoterapia,

Disturbi del sonno (in aumento in pandemia): l’importanza dell’orario notturno in cui ti svegli, significato e rimedi (senza farmaci!) secondo la medicina cinese: ascolta il tuo corpo

Appassionata come sono della filosofia di vita e pensiero orientale , mi trovo spesso a studiare e documentarmi  su testi …