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Novità e approfondimenti a cura della Dott.ssa Tumminia

La MUSICOTERAPIA: curarsi attraverso la musica

La Musica agisce sul sistema neuronale che, stimolato, produce le beta endorfine,  gli ormoni dello “stato soave”, del “buon umore”….

La Psicoterapia “classica” e’ l’unica forma di aiuto che possiamo dare alla nostra mente per ristabilire un equilibrio tra noi ed il mondo esterno? Decisamente no. Stanno  risultando sempre piu’ efficaci come strumenti di supporto alla classica psicoanalisi discipline mirate al potenziale potere “salvifico” in grado di generare “ processi catartico emozionali” come potere di cura su tematica specifica: la musica/ musicoterapia, la risata e clown terapia, animali e Pet terapia .

Stiamo finalmente arrivando a comprendere come siano diversificate e parimenti efficaci le modalità attraverso cui la nostra anima possa venire aiutata a “rinascere”, sebbene molti professionisti della psiche, compresa la sottoscritta, siano propensi ad indirizzare ad una cura integrata di approcci ( es. Psicoterapia +musicoterapia : comprensione e riscoperta della propria creativita’ salvifica  tramite psicoterapia , agita e provata tramite il potere concreto della musica ).

E’ ormai scientificamente provato e fortemente consigliato alle donne gravide di ascoltare musica e cantare, riuscendo i suoni a venire percepiti dal feto già nei primi mesi di formazione e creando “distensione psico – organica” nella futura mamma e nel nuovo nato.Perché questo avviene?

La Musica ha un “potere magico” sul nostro cervello:  il suono riesce a stimolare i sistemi neuronali inducendoli a produrre ormoni “speciali” per noi, le “betaendorfine”, responsabili dell ‘ “umore bello” e , quindi, secondo una facile correlazione,  riconosciuti per il potere analgesico conseguente : enfatizzando la sensazione di benessere “neutralizzano” il dolore.

 

Per quali patologie psicologiche e’ riconosciuta l’efficacia della musicoterapia?

 

Spesso utilizzata dai Logopedisti nella cura dei disturbi del linguaggio, attraverso l’insegnamento della modulazione ritmata dei suoni, efficacissimo per alcune tipologie di disturbi nevrotici.

E’sempre piu’ utilizzata anche con i bambini autistici, in grado di “modificare” -secondo procedimenti guidati – gli stereotipi comportamentali “a cantilena” apprendendo e sostituendoli con processi maggiormente evoluti (non si parla di tutte le tipologie e livelli di gravita’/assenza autistica).

Molti risultati  nel percorso di miglioramento della comprensione si sono ottenuti, tramite la musicoterapia,  in  soggetti con livelli specifici di ritardo mentale.

 

Come si applica?

I musicoterapeuti applicano tecniche diversificate dove il paziente e’ parte attore che produce, o ascoltatore, comunque sempre protagonista principale.

L’ascolto di alcuni brani , appositamente scelti, in alcuni casi  per motivi terapeutici in base alla tipologia del paziente, e’ in grado di smuovere la storia emozionale dello stesso , permettendo di lavorare sugli stati d’animo portati in superficie.

In altri casi viene chiesto al soggetto coinvolto di produrre egli stesso un brano,tramite l’uso di uno strumento o della voce in modo da promuovere , per mezzo di incoraggiamento guidato, capacità di rinnovo e creazione , secondo un processo catartico.

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Lo dice la parola stessa  , “LANGUISHING” , “languire” , termine coniato e reso noto dal New York Times,

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