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Novità e approfondimenti a cura della Dott.ssa Tumminia

Ma… “Sono davvero tutti Narcisisti?” … domanda frequente !

Oggi il disturbo di personalità tra i più diffusi è il “Disturbo Narcisistico di Personalità”. Da quale fattore dipende ?

Una delle domande più frequenti che ci si sente porre negli infiniti video e trattati relativi all’uomo ( prevalentemente ) o donna affetta da “Disturbo Narcisistico di personalità” è ormai a tutti nota: “ma sono davvero tutti narcisisti oggi?”, quasi con aria preoccupata e smarrita chi ancora non è in coppia si domanda se, quindi , potrà mai incontrare un partner contrario, empatico e capace d’amare…. Sicuramente la domanda nasce da un pensiero esageratamente pessimista, vero anche che il narcisismo , in tutte le sue variabili diagnostiche per entità e gravità necessariamente da diversificare ( di cui tratterò nel prossimo articolo ), è uno dei disturbi di personalità tra i più diffusi.

In questo articolo esporrò esclusivamente la relazione significativa esistente tra …

Il quadro sociale dell’epoca ( contesto storico ) e possibile esordio di un Disturbo di Personalità.

È noto ai sociologi ed a chi si occupa di psicologia delle masse come esista una stretta correlazione tra l’inconscio collettivo che guida i processi culturali , ideologici , filosofico religiosi e le singole “menti spirituali” in interazione tra loro, in uno stesso ambiente storico  in grado di influenzare fortemente la psiche e le singole coscienze.

Perché nell’800 non si parlava di narcisismo?  Il contesto sociale era ben diverso, sicuramente non predisponeva l’insorgenza di questa patologia :  emergeva , all’epoca di Freud, come nevrosi prevalente l’isteria, non certo a  caso…. erano i tempi dell’ inibizione sessuale l’eccitazione doveva, per “cultura dell’epoca”, essere tenuta sotto controllo, repressa , contenuta , fino all’inevitabile esplosione nell’ agito incontrollabile , la crisi isterica, il pianto a dirotto, le urla ingestibili… le regole rigide del sociale apprese,  poi governate dal Super io individuale conducevano a sensi di colpa , angosce , ansie , quasi con la paura o la certezza che emozioni e sentimenti potessero “avere la meglio” riuscendo ad abbattere il “contenimento culturalmente indotto”.

Norme come reverenza, pudicizia, controllo, poca manifestazione dell’emotività, sessualità trattenuta e composta elargite dagli insegnamenti dell’epoca non avrebbero certamente agevolato la “formazione” di personalità narcisiste che, invece, palesano esattamente caratteristiche opposte , essendo notevolmente oggi mutato il quadro sociale  e quanto propone.

Oggi vengono per lo più approvate e premiate, purtroppo, caratteristiche in realtà rientranti nel quadro delle sintomatologie diagnostiche , riconoscendole e reinterpretandole come “comunemente diffuse” ed addirittura “lodevolmente sottolineate” quali indicatori di “successo personale” – ( normalizzandole ,banalizzandole e “sanificandole”!!) . Oggi , infatti,  non è più l’epoca dell’ inibizione sessuale , invece di un opposto altrettanto pericoloso, la liberazione sfrenata degli impulsi e dei costumi sessuali , pane quotidiano comportamentale del narcisista  con un Super io sicuramente non strutturato sulla severità contenitiva ma, al contrario, sul “no limits”, azioni sfrenate  guidate da un senso soggettivo ed individuale delle regole, sulla liberazione totale degli istinti, nessun senso di colpa, repressione volontaria dei sentimenti a vittoria della libertà assoluta d’essere , finzionando  una illusoria felicità quasi sempre trasformata in insorgenze depressive di ritorno . Il “volere personale” , la poca attenzione e volontà di comprensione ed accettazione dell’altro ,  l’ Io a discapito dell’altro del narcisista sono in maniera invisibile e sotterranea ipocritamente disprezzate ad alta voce dalla massa   ma in realtà esageratamente approvate nell’intimo della verità del soggettivo

Non sono forse queste caratteristiche della nostra attuale società, ben interiorizzate dal soggetto narcisista che, in fondo, si  sente solo rappresentante individuale di un complesso già così strutturato?  Se solo si riuscisse a comprendere quanto i costumi sociali siano in interazione costante con la psiche individuale , aggravandola o salvandola, quanti disturbi di personalità non esisterebbero proprio nei manuali psichiatrici ?

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