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Novità e approfondimenti a cura della Dott.ssa Tumminia

Perché una Paura oggettiva o soggettiva si trasforma in Psicosi collettiva : il terrore del Coronavirus

Quando la Paura contagia molto più del Virus

 Sebbene un Virus sempre provochi , di qualsiasi tipologia si tratti, una certa agitazione che va dalla semplice paura al terrore , trattandosi di un agente patogeno che può provocare la morte ,  il motivo fondante che provoca l’oscillazione emotiva tra la normale lieve agitazione e lo sconfinamento emotivo nello sconforto crescente , è da ricercarsi in un unico elemento base: la mancanza di “controllo” , opposto al nostro bisogno innato di comprendere e gestire la nostra realtà ambientale ( ampiamente intesa ). Una situazione come questa pone l’essere umano in maniera diretta verso una realta’ che, per il nostro non dichiarato ma presente senso di potenza, è difficile da accettare : siamo in grado di gestire l’imprevisto in tutte le sue forme di manifestazione?  Un virus che si diffonde, un terremoto, una catastrofe naturale ?  Molto spesso no, semplicemente perché il nostro innato spirito di autoconservazione e sopravvivenza non lo prevede .

Questo è il motivo per cui i soggetti già predisposti ad una personalità di tipo controllante presentano maggiore fatica ed un crescente livello di ansia nella gestione emotiva e pratica di situazioni mentalizzate come “emergenza” , rispetto a personalità più predisposte al cambiamento

Il nostro tipo specifico  di personalità modifica la percezione emotiva ( quindi non oggettiva)  della valutazione del rischio generata dall’emozione della paura.

La paura è un’emozione primaria funzionale, volta alla conservazione e sopravvivenza della specie, che si attiva ogni qual volta la parte profonda di noi avverta una situazione di allerta, intesa come minaccia, ponendoci nella condizione di “attacco o fuga” , attivando  sia la mente sia il corpo, a reagire velocemente ed efficacemente al segnale-pericolo, così inteso soggettivamente prima su valutazione istintivo-emotiva , solo dopo su realtà oggettiva fondata su dati statistici e scientifici .

La percezione del rischio, inoltre, seppure reale su dati oggettivi sanitari , cresce in base a due fattori critici:

  • Quando la minacciatocca noi stessi” cresce a livelli esponenziali il panico – seppur giustificato – divenendo immediatamente la problematica come fondata su “familiarità”
  • La “familiarita’” si amplia attraverso l’adesione di gruppo che fortifica l’inconscio collettivo attraverso il panico di massa , sommatoria di inconsci individuali rinforzati dal gruppo
  • La globalizzazione è un altro fattore amplificante la paura : il virus è percepito come qualcosa di sconosciuto , allo stesso modo di numerosi cittadini di etnie diverse provenienti dall’estero, erroneamente interpretate come Tutto ciò che è ignoto è considerato pauroso.

 

Strumenti : in che modo non lasciarsi sopraffare dal panico?

  • La Conoscenza, attraverso fonti affidabili, è il primo strumento per gestire l’ansia : più conosco più sono padrone di una situazione, limitando il senso di panico derivante dall’ ignoto.

La conoscenza è in grado di “calmare” sia di fronte a rischi reali e grandi che di fronte a rischi minori

Ps: seguire solo ciò che dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità ,ma anche i competenti del settore specifico, i virologi,  non il giornalista di turno , è buon punto di partenza !

  • L’Organizzazione pratica : non è comprare tutte le mascherine del mondo , è seguire tutti, ogni singolo soggetto, i consigli utili giornalieri e pratici ( es . lavarsi spesso le mani, stranutire o tossire nell’incavo del braccio …. ). Se ogni cittadino mettesse in atto praticità suggerita saremmo a posto.

Non serve evitare le persone!!!!

  • Evitare di ascoltare ed utilizzare il “ Linguaggio del Panico” – spesso tipicamente giornalistico :

Ricordiamoci che la nostra mente funziona per “auto persuasione” : le parole che fai ascoltare alla tua mente , pronunciate od anche solo pensate, divengono realtà emozionale.

Indipendentemente dalla proporzione di un fenomeno in attivo, serve solo un unico atteggiamento per affrontarlo : serve calma , solo cosi si può dare lettura dell’entità di problema

Come faccio a calmarmi ?

Distraiti . Una volta che ti sei documentato, che percepisci la reale situazione, leggi solo pareri esperti nel settore e poni domande solo a competenti sanitari , non ingoiare qualsiasi trasmissione televisiva portatrice di confusione percettiva. Fai in modo che la tematica d’emergenza non rappresenti il tuo unico argomento giornaliero : ascolta musica, guarda un film, cucina , stai con persone allegre. La mente ha bisogno di non entrare in situazione di psicosi da panico

 

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