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Novità e approfondimenti a cura della Dott.ssa Tumminia

Psicologia dell’amore : la Scelta “non casuale” del partner

Cosa intendiamo per “illusione della scelta” in psicologia?

Secondo molti orientamenti psicologici di matrice Psicodinamica,  la scelta di potenziali partner non avviene “per caso”, ma attraverso un riconoscimento inconscio che porterebbe ad appagare un nostro bisogno prevalente correlato all’attaccamento primario ( il rapporto vissuto con la madre o il padre , con le figure affettive d’infanzia accudenti ed all’interazione con l’ambiente familiare sociale).
 
 
AMORE COME “APPAGAMENTO DEL BISOGNO PREVALENTE”
Secondo questa teoria, ognuno di noi, nel momento dell’incontro con il futuro partner , riconosce ( in maniera quasi del tutto inconscia ) in uno o più particolari dell’altro/a, segnali percepiti come idonei nel poter soddisfare il bisogno prevalente tra i tanti, in grado di ristabilire ed appagare, secondo un processo omeostatico,  il proprio equilibrio interiore.
Facciamo un esempio pratico:
M. arriva da una famiglia con una figura materna vissuta come anaffettiva, severa ed austera, soffrendo molto della mancanza di tenerezza e dolcezza.
Da adulto incontra una ragazza di cui si innamora.
La scelta non sarà casuale: non sceglierà lei in quanto persona, ma un segnale di lei , lo sguardo dolce, il sorriso buono, ( una parte per il tutto), che interpreterà inconsciamente come rappresentativo per il soddisfacimento del bisogno prevalente, il bisogno di tenerezza,compensatorio di tutta la mancanza d’origine.
Senza quello sguardo, non sarebbe stata lei….
Perché la storia potrà finire comunque?
La nostra continua ricerca di appagamento di bisogni insoddisfatti attraverso il riconoscimento nell’altro di segnali “percepiti” come sufficienti per poter “completarci”, a volte ci portano ad un “inganno percettivo”, facendo muovere la nostra scelta incoscia su un terreno di segnali in realtà non sempre corrispondenti a significati oggettivi.
Il fenomeno dell’ “EFFETTO ALONE“,  come errore cognitivo, porta alla distorsione della percezione globale:  sguardo dolce non vuol dire dolcezza, bellezza estetica non significa bontà ….
D’impatto l’inconscio non è immediatamente in grado di fare queste distinzioni, entusiasmato maggiormente dall’idea di appagamento del bisogno , concentrandosi su una “parte” volutamente letta come “tutto”.

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