I primi colloqui con un nuovo paziente sono fondamentali per poter decidere, secondo un’ alleanza terapeutica ragionata, sia l’ipotetica durata del percorso terapeutico che l’approccio e/o gli approcci tecnici integrati di lavoro. Diverse variabili significative incidono nella possibilità previsionale relativa alla tempistica:il grado in generale di salute mentale con cui si presenta a noi nel momento della presa in carico ( la tipologia di meccanismi difensivi con cui affronta gli accadimenti, la presenza o meno di una vita sociale ed affettiva, l’adattabilita’ all’ambiente, il grado di soddisfazione nelle tre aree di vita amore, amicizia, lavoro..)
La tipologia del problema portato e’ un altro fattore predittivo importante: difficilmente sintomatologie rientranti nei piu’ “seri” disturbi di personalità possono prevedere terapie brevi, essendo l’integrità mentale minacciata e pervasa da meccanismi difensivi spesso gravi ( es. negazione, proiezione, diniego..) precludenti un possibile reale approccio al sociale.
Le risorse potenziali dell’individuo rappresentano un altro punto fondamentale ( la razionalità , la volontà , il livello intellettivo, affidabilità con sé stesso e con gli altri, il volersi bene, la capacità di ammissione del problema ed il suo riconoscimento…) come accompagnamento al percorso ed alla riuscita
La motivazione al cambiamento e’ ovviamente l’aspetto fondamentale per poter accettare l’idea di un percorso, a volte anche significativo in termini di tempistica, faticoso e dispendioso a livello energetico. Il patto di alleanza terapeutica prevede sinergia tra paziente e terapeuta, capacità di comprendersi e comunicare, secondo un ottica di “ strada comune” a volte lunga e faticosa a livello emotivo ma direzionata verso una riuscita voluta da entrambi gli attori del processo